San Francesco di Paola

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La basilica, che caratterizza la splendida piazza del Plebiscito, fu costruita, tra il 1816 e il 1836, alle spalle del preesistente colonnato; e, come il colonnato ricorda la Basilica di San Pietro di Roma, così la basilica si ispira al Pantheon, con pianta circolare e cupola emisferica.

Fu costruita e dedicata al santo calabrese che a Napoli si era stabilito, amato dal popolo e dai sovrani d'Aragona, in segno di risarcimento per un torto subito; in precedenza infatti, in corrispondenza dell'attuale centro della piazza, esisteva un convento dedicato a San Francesco di Paola, che fu fatto distruggere da Gioacchino Murat durante il cosiddetto decennio francese. Murat volle ampliare la piazza e trasformarla nel foro della città, e contestualmente ordinò la costruzione del colonnato semiellittico, in stile neoclassico. Nel 1815, con la restaurazione borbonica, Ferdinando IV, pur conservando il colonnato, fece costruire la basilica per onorare e risarcire il santo, ma anche per consacrare il ritorno della propria casata sul treno del Regno delle Due Sicilie.

La Chiesa è preceduta da un pronao con colonne ioniche (quelle del colonnato sono invece di ordine dorico), sulla cui sommità sorgono tre statue: al centro, la Religione, e ai lati San Francesco di Paola e San Ferdinando. All'interno, vanno segnalati il bell'altare intarsiato del Fuga (precedente alla costruzione della basilica) e le statue raffiguranti scene della vita dei quattro evangelisti.

Alle spalle della Chiesa, si innalza la collina di Pizzofalcone, sede dell'antica Palepolis, primo nucleo urbano della città; gli edifici che oggi l'urbanizzano sono ben visibili sul fondo della piazza.

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