Piazza Dante

La piazza, in origine Largo Mercatello, assunse l'attuale struttura nella seconda metà del Settecento, con l'intervento del grande architetto Luigi Vanvitelli: il Foro Carolino commissionatogli doveva costituire un monumento celebrativo del sovrano Carlo di Borbone. I lavori durarono dal 1757 al 1765, e il risultato fu un grande emiciclo, tangente le mura aragonesi, che inglobò la seicentesca Port'Alba a nord, e affiancò la chiesa di San Michele a sud. L'edificio, con le due caratteristiche ali ricurve, vede in alto la presenza di ventisei statue rappresentanti le virtù di Carlo, e al centro una nicchia che avrebbe dovuto ospitare una statua del sovrano, e un torrino d'orologio, di epoca successiva; ora costituisce l'ingresso del convitto nazionale Vittorio Emanuele. Al centro della piazza, si erge una grande statua bianca di Dante Alighieri (del 1871, opera di Tito Angelini), oggi incastonata tra le vetrate delle uscite della linea 1 della metropolitana. La piazza è stata ridisegnata, ristrutturata e riarredata proprio in occasione dei lavori per la metropolitana, conclusi nel 2002.

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