Cimitero delle Fontanelle

Il cimitero delle Fontanelle -uno dei luoghi più densi di mistero di Napoli- si trova nel quartiere della Sanità, in fondo al vallone dei Gerolomini, appena al di fuori della città greco-romana.
Tutta la zona in questione è caratterizzata dalla presenza di antiche cave di tufo, e l'ultima di queste, che si apre al lato della chiesa di Maria Santissima del Carmine, fu utilizzata, sin dal '600, come ossario della città, per ospitare i resti mortali di tutti coloro che non potevano permettersi una degna sepoltura e le vittime delle varie epidemie che hanno flagellato la città nel corso della sua storia: il risultato è uno
straordinario mix di storia, antropologia, cultura, spiritualità sacra e profana e leggende popolari.

Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006)

Già prima del '600, le antiche cave erano spesso utilizzate per le sepolture dei cittadini più poveri, ma il Cimitero delle Fontanelle diventò tale solo in occasione della peste del 1656, che decimò la popolazione di Napoli, rendendo necessario trovare nuovi camposanti. Da quell’anno, e successivamente in occasioni simili nei due secoli successivi, un gran numero di spoglie mortali furono stipate nelle grotte tufacee delle Fontanelle.

Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006) Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006)

Nel 1837 un’ordinanza bandì gli ossari in chiese e parrocchie cittadine, e tutti questi ulteriori resti furono convogliati nell’antica cava; da quel momento, la sistemazione delle ossa fu curata con attenzione dal popolo napoletano: si allestirono edicole, teche e altari, e nacque l’usanza popolare di “adottare” un teschio ('na capa 'e muort'), dedicandogli preghiere e pensieri, nella speranza dell’espiazione.

In particolare, a fine Ottocento, raggiunse la sua massima diffusione il culto delle anime del Purgatorio, alle quali si dedicavano attenzioni e riti sfocianti a volte nel paganesimo: al teschio adottato si offrivano teche di vario genere (in marmo, da parte dei fedeli più ricchi, ma anche in legno o in latta), impreziosite da cuscini, merletti e decorazioni, e non si facevano mancare fiori e lumini, accompagnati da bigliettini con preghiere, richieste, fotografie o ringraziamenti, che venivano inseriti direttamente all’interno delle “capuzzelle”. Su molte di queste, la tradizione popolare tramanda antiche leggende e credenze, ricche di fascino e mistero.

Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006) Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006)
Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006) Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006)

Negli ultimi anni, è stato effettuato il consolidamento statico delle antiche cavità tufacee, e si è condotto un lavoro di recupero, catalogazione, pulizia e risistemazione dei resti mortali, a seguito del quale oggi il Cimitero delle Fontanelle è di nuovo aperto e fruibile ai visitatori.

Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006) Cimitero delle Fontanelle (foto: Fabio Fumo, 2006)

 


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